Alberto Saporito denuncia l'assassinio dell'amico Aniello Amitrano, incolpando del delitto la famiglia Cimmaruta. Quando la polizia gli chiede le prove di quanto asserisce, Alberto si rende conto di aver sognato tutto. I Cimmaruta, scagionati, restano convinti che l’omicidio sia stato davvero commesso, e finiscono per dubitare l’uno dell’altro. Alberto rischia l'arresto, mentre il fratello tenta di derubarlo. Infine, Amitrano riappare e Alberto sfoga il suo sdegno verso l’immoralità dell’uomo.