Anat Gov , scomparsa nel 2012 all’età di 59 anni, è una delle più acclamate drammaturghe israeliane.
Oltre a “Oh Dio mio!“, andato in scena per la prima volta a Tel Aviv nel 2010, ha scritto numerose opere, tra cui “Il casalingo” e “Care amiche”.
Stimata autrice di programmi televisivi e giornalista, si è battuta per anni per la parità dei diritti dei cittadini arabi d’Israele e per rapporti di pace con i paesi vicini.
In “Oh Dio mio”, pièce venata di humour yiddish, incontriamo Ella, affermata psicanalista e madre single di una ragazzina autistica, che un giorno riceve la telefonata di un misterioso paziente bisognoso di aiuto, un paziente…. molto speciale; Ella accetta di riceverlo nel suo studio e tra i due ha inizio un improbabile quanto insperato dialogo di cui, chiunque, in cuor proprio, vorrebbe essere protagonista.
Il testo analizza il rapporto eterno tra Dio e l’Uomo sin dalla creazione del mondo, mettendo a confronto i relativi antitetici punti di vista: quello di Dio, deluso dalla sua “creatura”, corrotta dal peccato e dalla brama di potere e quello dell’Uomo, spaventato ed oppresso dalla Divinità minacciosa dell’Antico Testamento.
Nella sua intenzione di avvicinare il Cielo alla Terra, l’autrice accompagna ciascuno dei suoi personaggi lungo un percorso di analisi e di ricerca, di se stesso e dell’altro, fino ad uno scambio di ruoli: umanizza Dio facendogli sperimentare fragilità e debolezze dell’animo umano ed eleva l’Uomo facendo di lui “il Salvatore”.
Attraverso questo confronto-scontro terapeutico, fatto di dialoghi serrati e battute sagaci e folgoranti, si giunge al finale, un finale dal sapore…….divino!